C'era proprio bisogno di tutti questi TLD (top level domain)?

A distanza di alcuni anni dall'introduzione dei nuovi TLD (Top Level Domain) come .academy .club .top solo per citarne alcuni, ci si interroga se ce n'era proprio bisogno?

Sarà il mercato a decidere come sempre, ma guardando le statistiche di https://ntldstats.com/ qualche dubbio viene.

Dall'undicesima posizione in giù ci sono meno di mezzo milioni di domini (considerate che il .IT ha superato 3 milioni all'inizio del 2017). Ma soprattutto vista l'alta disponibilità scorrendo la lista si scopre che alcuni newTLD hanno poche migliaia di domini, per scendere a decine dalla posizione 500.

Certo si tratta di analizzare i criteri di registrazione di ogni estensione, se riservati o meno a determinate categorie. Ma ci viene da chiederci se serviva proprio un .yachts per registrare 130 domini...

Il .COM rimane e rimarrà a nostro avviso il Top Level Domain con più Appeal e difficilmente soffrirà la concorrenza dei nuovi TLD, è arrivato per primo e la sua scarsa disponibilità non ne fa che aumentare la richiesta. Avere un .COM di poche lettere significa essere nel web da molti anni o comunque di aver fatto consistenti investimenti nella rete.

Discorso a parte per i Country Code TLD, ovvero i domini geografici collegati alle nazioni, questi sono sicuramente di grande interesse e i trend di crescita sono un indice anche della crescita del web nelle rispettive nazioni.

Pertanto non è sicuramente sbagliato o fuori moda orientare la ricerca del dominio su un .IT se ci rivolgiamo al mercato italiano e/o un .COM

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